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Preistoria e Protostoria

La storia di Realmonte abbraccia un arco temporale molto vasto.

Già nella preistoria questo territorio ebbe una grande importanza nella migrazione dei primi uomini dall'Africa verso l'Europa.

 

Secondo quando ipotizzato dal prof. G. Bianchini, esisteva un istmo che collegava parte della costa della provincia di Agrigento a Capo Bonn in Tunisia. Lo dimostrano l'andamento delle quote barimetriche e lo studio degli scavi effettuati lungo la costa della provincia, ed in particolar modo, su quella realmontina.

In diversi siti (Punta Grande, Scala dei Turchi, Casa Biondi, Monte Rossello, contrade Pergole e Gelonardo) sono stati rinvenuti resti di insediamenti preistorici risalenti a varie epoche, più esattamente ai periodi: Calabriano (2.800.000-700.000 anni), Siciliano (700.000-300.000 anni), Paleotirreniano (300.000-100.000 anni) per quanto riguarda l'Homo Erectus, e Eutirreniano (100.000-20.000 anni) per quanto riguarda l'Homo Neanderthalensis.

Ma l'importanza enorme degli scavi suddetti deriva dal ritrovamento nel promontorio di Capo Rossello di reperti umani (diversi denti e frammenti di cranio) appartenenti ad un australopiteco del tipo "Africanus" o "Gracilis", che alcuni antropologi collocano tra i più lontani progenitori del genere "Homo", esistito diversi milioni di anni fa e che hanno dato al prof. Bianchini una fama internazionale universalmente riconosciuta perchè tali reperti sarebbero i primi del genere  in Europa e tra i più antichi resti fossili in assoluto al mondo.

Bisogna fare menzione delle Pebble Culture, ossia insediamenti umani dediti alla produzione di utensili ricavati da ciottoli scheggiati, risalenti al periodo Calabriano, che sono considerati le fabbriche più antiche d'Europa.

A tale proposito nella zona di Pergole sono stati trovati complessi litici derivati dalla lavorazione di ciottoli interi. Un bellissimo reperto di questo tipo è la famosa "Amigdala di Realmonte", una pietra scheggiata dall'uomo, la quale, negli anni trente, fu donata dal Barone Tulumello di Racalmuto al Museo Civico Agrigentino.

Altri strumenti su ciottolo di tipo analogo saono stati trovati su Monterossello.

Degne di nota sono la quantità e la qualità di fossili presenti nel territorio; in particolare quelli di Elephans Antiquus, progenitori degli odierni elefanti.

Inoltre, si trovano nell'agro realmontino molte grotte di origine naturale, abitate dall'uomo in varie epoche: la grotta della Cortiglia, della Civita, di Gelonardo, di Cannameli, le Grotticelle e Grotta Affumata.

Ricordiamo anche la necropoli rupestre di contrada Spoglia Padrone a confine con il comune di Agrigento.